In passerella
1.Chiedi ad un compagno e poi riferisci alla classe.
- Ti interessa la moda?
- Conosci almeno 5 stilisti Italiani? Quali?
- Ti fai influenzare influenzare facilmente dalle tendenze della moda o hai un tuo stile personale?
- Qual è il tuo stilista preferito? Perché?
2. Leggete il testo e fate poi un riassunto che non superi le 60 parole
LA MORTE DI FIORUCCI
Ottant’anni portati con la freschezza, la leggerezza e la curiosità di un ragazzino. Il mondo della moda piange Elio Fiorucci, l’antesignano degli stilisti italiani, l’uomo che si è sempre definito “imprenditore della moda” e che ha firmato uno dei grandi capitoli dello stile “made in Italy” noto come il “fioruccismo”. Giramondo, affascinato da tutto ciò che era espressione di libertà e di creatività, nel ’65 ha fatto un viaggio a Londra, per immergersi nell’atmosfera della Swinging London, con tutte le novità di Carnaby Street, la minigonna di Mary Quant, lo straordinario negozio di Biba.
E lui, Elio, figlio di un commerciante di pantofole, una volta tornato in Italia, ha deciso di aprire il suo store, con abiti che rappresentavano un’alternativa alla moda borghese e perbenista. I suoi jeans aderenti che mostrano provocatoriamente le forme, i montoni ricamati che andava a prendere in India e che profumava di Pachouli per mimetizzare l’odore della concia, le camicie militari prese ai mercatini, gli hot pants, le sue ironiche t-shirt andavano a ruba. Erano gli anni che precedevano il ’68 con la contestazione studentesca, ma il suo negozio era frequentato da giovani senza distinzioni di sorta. Amavano la moda felicemente trasgressiva di Elio, e i suoi fans, i “fioruccini”, rappresentavano un vero e proprio esercito. Fiorucci era amato in Italia, ma anche a New York e poi a Los Angeles, aveva lasciato il segno con i suoi negozi, polo di attrazione di cantanti come Madonna e artisti come Keat Harring, che poi ha invitato a Milano per “graffittare” in una notte il suo negozio in San Babila. Grazie alle sue potenti antenne e al suo fiuto infallibile, Elio Fiorucci era capace di scovare talenti e offrire i suoi negozi come trampolino di lancio. Non era uno stilista, ma il suo impatto sul mondo della moda è stato pari a quello degli stilisti. E la sua fama da Milano si è irradiata nel mondo. E non a caso il suo nome, con la sua storia straordinaria, figura nelle bibbie della moda e nelle scuole si studia il “caso” Fiorucci.
Un fenomeno che ha vissuto sulla cresta dell’onda fino alla fine degli anni ’80, poi il marchio Fiorucci ha avuto traversie economiche, ma lui, Elio, ha sempre fatto notizia. Pacato, sorridente, imprevedibile, con un linguaggio sempre affascinante, veniva spesso invitato a parlare di giovani e moda, a dare il suo parere sui nuovi fenomeni di costume. Negli ultimi anni, passava parte delle vacanze in Svizzera, alle terme, per ritemprare anima e corpo. Ma era sempre attivo e tra le sue ultime attività c’era quella che si intitola love therapy, un nome che rifletteva la sua filosofia di vita.
A Milano tutti, stilisti compresi, lo ricordano con grande affetto e riconoscenza.
L’immagine ha un ruolo fondamentale nella vita di una persona?
3. Tu che cosa pensi?
Sì o No
4. Cercate nella classe una persona che abbia risposto come voi e insieme scrivete una lista di motivazioni alla vostra risposta
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5. Dividetevi in due gruppi: da una parte chi ha risposto sì e dall’altra chi ha risposto no. Confrontate le vostre liste di motivazioni e discutete all’interno del vostro gruppo per trovarne altre. Alla fine dovrete sostenere le vostre ragioni confrontandovi con l’altro gruppo. Chi sarà più convincente?